○ 1528 L'ABBAZIA DI SAN MICHELE AD ALPES

28.04.2013 11:33

§ Sulla nascita e la storia dell'abbazia di Scaricalasino §          

Nel 1528 il capitano di ventura Ramazzotto da Scaricalasino, meglio noto come Armaciotto dei Ramazzotti (Monghidoro 1464 – Pietramala 1539), ordinò la costruzione del monastero olivetano di S. Michele ad Alpes. L’edificio, sorto sul retro del palazzo del condottiero, aveva forma quadrata, con un grande chiostro centrale adibito agli esercizi spirituali dei monaci. La sua costruzione, costata ben 8.000 ducati d’oro, nasceva dai buoni rapporti che il condottiero intratteneva da decenni con la curia di Roma e di Bologna, essendo egli uno dei più valorosi difensori degli interessi del Papato nelle Romagne.

Il 15 ottobre del 1531 Armaciotto donò formalmente il monastero alla Congregazione di S. Maria di Monte Oliveto legandolo così, idealmente, al monastero bolognese di S. Michele in Bosco dove Armaciotto si era fatto costruire, quello stesso anno, il proprio monumento funebre, opera del celebre scultore Alfonso Lombardi.

Una nuova ala del monastero fu fatta costruire dai monaci nel 1738 per ospitare una scuola ed altri ambienti ad uso civile.

Per quasi tre secoli questo luogo fu un importante riferimento religioso, amministrativo e sociale. Al suo interno furono ospitati dai monaci insigni personaggi (principi, re, papi, ambasciatori e letterati) che si trovavano a passare lungo l’importante arteria stradale che unisce la Pianura padana alla Toscana.

In seguito all’arrivo in Italia dell’esercito napoleonico, il 19 marzo del 1797 il monastero fu soppresso e trasformato in sede della Municipalità, nonché Quartiere della Guardia Nazionale e Ricevitoria della Dogana. Passata la bufera napoleonica, la Curia di Bologna riprese possesso del monastero e i vecchi ambienti furono adibiti ad abitazioni. Tre lati del chiostro furono murati e il pozzo per la raccolta delle acque piovane fu sostituito con un lavatoio pubblico.

Poco dopo la Seconda Guerra mondiale la Curia bolognese, decidendo di abbattere la vecchia chiesa di S. Maria, aprì un ampio varco nel chiostro, che fu colmato con un nuovo edificio di fattura moderna.

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