○ 1260 IL CASTELLO DI VERGIANO
§ Vergiano, dalle origini ad oggi §
Vergiano è uno dei borghi più antichi e caratteristici della Valle del Savena. Secondo alcuni studiosi, il primo nucleo sorse intorno al secolo VII, quando varie tribù germaniche risalirono le vallate della montagna bolognese dando vita a piccole comunità militari e agricole. In qualche caso, i barbari presero possesso di luoghi già abitati. Questo potrebbe essere accaduto anche a Vergiano, poiché il toponimo è certamente di origine romana.
Agli invasori germanici, uomini di alta statura e corporatura massiccia, appartenevano forse i crani e le ossa umane ritrovati in grande quantità intorno al 1750 nel vicino borgo di Zaccarlina. Il nome Zaccarlina deriva, non a caso, dal longobardo zahhar, “terra fangosa”. Purtroppo quei resti, che il parroco di Vergiano definì "di gigantesca grandezza”, invece di essere spediti all’Istituto delle Scienze di Bologna, furono benedetti dallo stesso parroco, poi distrutti e seppelliti nel locale cimitero.
La citazione più antica di questo borgo è in una pergamena del 1260, dove si narra che nel castello di Vergiano si rifugiarono alcuni membri della famiglia Macchiavelli, fuggiti dopo la battaglia di Arbia, rovinosa per i Guelfi di Firenze. I Macchiavelli rimasero per secoli una famiglia dominante in tutta la Valle del Savena.
Sul castello di Vergiano, consistente in una piccola rocca cinta di mura, sorse la chiesa che un documento ecclesiastico del 1378 cita come "S. Alessandro di Verzignano". Quell’edificio cambiò aspetto in modo considerevole, nel corso dei secoli. La chiesa medievale, ristrutturata nel Cinquecento, fu abbattuta nel 1888. In quella occasione vennero alla luce le fondamenta delle mura medievali che orlavano il prato a sbalzo nella Valle del Savena.
Alle spalle della chiesa, ricostruita ex novo nelle forme attuali, fu edificata la grande canonica. I lavori si conclusero nel 1913. In quell’occasione fu rafforzato anche il campanile, che era stato edificato nel 1800 sulla precedente torre campanaria. Purtroppo, le case seicentesche nel piazzale sottostante la canonica sono state lasciate cadere in rovina dai proprietari, incuranti di questa importante testimonianza storica.
Sul fianco del Monte Coriandolo, che sovrasta la chiesa, in epoca trecentesca sorse l’attuale borgo e fu edificato un Palazzo comunale. Di quel palazzo si è persa ogni traccia, ma è possibile che si trovasse presso la casa denominata “la Torre”, databile intorno al 1500.
Vergiano rimase un comune semi-autonomo da Monghidoro fino al 1796, quando l’amministrazione napoleonica riordinò e accorpò numerosi municipi.
Le parti più antiche del borgo oggi visibili risalgono al Cinquecento, come testimoniano le date scolpite su alcune architravi di pietra: 1537 e 1550. Altre case, pur non datate, furono edificate tra il Sei e il Settecento.
Sulla facciata di una casa spicca una testa scolpita in arenaria, risalente all'epoca medievale.In altre case del borgo si possono ancora vedere altri elementi antichi: massici portali e architravi in pietra scolpita.
Tra le feste più significative del borgo vanno ricordate almeno quella dedicata a S. Mamante, patrono degli allevatori, e quella in onore della Madonna del Monte, in ricordo del voto fatto dalla popolazione locale nel 1855 per invocare la fine dell’epidemia di colera.